martedì 10 dicembre 2019

Fatti, non solo parole (Matteo 11:2-6)



Siamo sommersi più che mai dalle parole. Politici e leader religiosi fanno discorsi, esortazioni, dichiarazioni di intenti, promesse, danno consigli e ricette. Sono spesso solo fumo fastidioso. Non stiamo neanche più ad ascoltarli. Vogliamo vedere fatti, e non parole. Giovanni, "il battezzatore", aveva annunciato l'avvento imminente del Salvatore promesso, il Messia atteso. L'aveva indicato con precisione: "Eccolo colui del quale parlavo: Gesù di Nazareth". Giovanni, però, dopo un po' vuole ancora una conferma. Manda i suoi discepoli a verificare. Bei discorsi non bastano. Essi tornano e confermano: vi sono indiscutibili fatti. Nessuna ambiguità. Leggiamo di questo in Matteo 11:2-6.
"Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!»" (Matteo 11:2-6).
Agli Israeliti, attraverso gli antichi profeti, Dio aveva fatto la promessa che un giorno sarebbe giunto il Salvatore per eccellenza, il Messia. La sua venuta avrebbe significato il riscatto della loro nazione e la sconfitta definitiva di tutti i loro nemici. Egli avrebbe inaugurato un'era di giustizia, di pace e di prosperità, la liberazione da ogni male. Giovanni, l'ultimo dei profeti, aveva indicato Gesù di Nazareth come Colui che tutti loro stavano aspettando, il compimento delle promesse. Si era così diffuso un grande entusiasmo. I nemici della loro nazione con I loro compiacenti servi, sembravano, però, più forti che mai e lo stesso Giovanni, per farlo tacere, era stato arrestato ed imprigionato. L'attesa rivoluzione sembrava effettivamente non materializzarsi. Giovanni si era forse sbagliato? Gesù era forse solo uno dei "falsi cristi" che ogni tanto sorgevano raccogliendo attorno a sé un movimento che sarebbe stato ben presto represso e soffocato? Giovanni è in preda al dubbio e così manda alcuni dei suoi discepoli ad accertarsi direttamente e a porre a Gesù stesso delle domande: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?».

La risposta di Gesù è "Considera I fatti". "Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo".

Tre cose vanno dette su questi fatti che Gesù indica:

1) Si tratta di fatti coerenti con quanto le Scritture profetiche avevano annunciato, si veda, ad esempio, Isaia 35:1-10, da cui: "Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto". Le Sacre Scritture, vale a dire, la Parola di Dio, deve essere quella che interpreta I fatti - quelli che riguardano Gesù, come pure ogni altro fenomeno di questo mondo - non le nostre impressioni e presupposti soggettivi. Il nostro criterio per conoscere veracemente la realtà è la Parola di Dio.

2) Non si tratta solo di guarigioni fisiche quelle che opera Gesù, ma anche (come illustrano I vangeli) di guarigioni della mente e dello spirito umano. Esse comportano conseguenze benefiche per tutta la società umana, così come pure illustrano le espressioni di testi come Isaia 35. Ogni categoria di disabilità fisiche menzionate trova un corrispettivo nelle disabilità morali e spirituali che affliggono l'essere umano e che trovano nell'opera del Cristo, allora e oggi, il loro ristabilimento e guarigione. Cristo Gesù è Colui che toglie, sradica, il peccato dal mondo, dal cuore umano.

3) La "rivoluzione messianica" è molto diversa dalle sanguinose e violente rivoluzioni di questo mondo, perché parte dalla trasformazione del "cuore" della persona per allargarsi gradatamente alla società umana ed al mondo. Questa rivoluzione rientra nella categoria del "già e non ancora". L'opera del Messia è graduale e si manifesterà compiutamente quando Egli, come ha promesso, tornerà. Si veda quanto dice l'apostolo Giacomo nella sua epistola (5:7-8) sulla "pazienza" del credente che, come un agricoltore, dopo aver seminato e prendendosi cura delle sue piante, attende il momento del raccolto, dei frutti.

Ai poveri? Questa è la buona notizia (l'Evangelo del Regno di Dio che sopravviene in Gesù) e che è rivolta "ai poveri". Essi non sono tanto chi, in questo mondo, è privo di risorse materiali e di capacità, ma soprattutto chi, privo di pretese, non si aggrappa alle sicurezze fallaci di questo mondo e si affida completamente all'opera del solo Gesù Cristo.

I "poveri", però, sono anche coloro che sono privi, o rinunciano, a tutti quei presupposti errati che impediscono loro di abbracciare Cristo Gesù senza riserve perché sarebbero loro di ostacolo. Ecco perché Gesù qui soggiunge: "E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!". Gesù, infatti "scandalizza" chi si accosta a Lui con idee sbagliate sul suo insegnamento e ministero. Il Cristo dei vangeli "scandalizza" chi va a Lui con pregiudizi. "Quel" Gesù scandalizza ancora oggi molti perché non corrisponde alle loro (errate) idee preconcette. Il più grande "scandalo" rimane ancora oggi chi non può accettare un Messia che muore in croce. Fintanto che rimarrete attaccati ai vostri preconcetti non potrete mai comprendere e ricevere I benefici della venuta di Gesù, il Cristo, il vero ed unico Messia. Che il Signore faccia cadere dalla vostra mente ogni preconcetto!

Come dice il Salmo 146: "Beato colui che ha per aiuto il Dio di Giacobbe e la cui speranza è nel SIGNORE, suo Dio, che ha fatto il cielo e la terra, il mare e tutto ciò ch'è in essi; che mantiene la fedeltà in eterno, che rende giustizia agli oppressi, che dà il cibo agli affamati. Il SIGNORE libera i prigionieri, il SIGNORE apre gli occhi ai ciechi, il SIGNORE rialza gli oppressi, il SIGNORE ama i giusti, il SIGNORE protegge i forestieri, sostenta l'orfano e la vedova, ma sconvolge la via degli empi" (Salmi 146:4-9).

Domenica 15 dicembre 2019 - Terza domenica di Avvento

Letture bibliche: Isaia 35:1-10; Giacomo 5:7-10; Matteo 11:2-11; Salmi 146:4-9

Preghiera (Colletta): Che la tua potenza, o Signore, si manifesti gloriosa fra di noi, e, proprio perché il peccato ci disabilita così dolorosamente, che la tua abbondante grazia e misericordia ci venga presto in aiuto e ce ne liberi; per Gesù Cristo, nostro Signore, al quale, con te e con lo Spirito Santo, sia ogni onore e gloria, ora e sempre. Amen.

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