lunedì 23 settembre 2019

Apparenze e realtà (26. Galati 5:19-21)



La pubblicità ingannevole o un abile makeup può avere buon gioco nel cercare di nascondere il vero volto o il vero valore di persone o prodotti di cui si vanta la presunta qualità o bellezza. Prima o poi, però, la verità viene fuori.  Così capita per le ideologie, religioni e varie versioni del cristianesimo che pubblicizzano sé stesse e che vantano gran cose ma che nascondono clamorosi fallimenti e corruzione. Nel testo biblico di oggi l'Apostolo mette in rilievo come siano ben note quelle che chiama "le opere della carne" e che si rivelano inequivocabili. Apparenze e realtà non ingannano Dio e nemmeno dovrebbero farlo con noi, per cui la vigilanza è d'obbligo! Vediamo.
"...del resto sono ben note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere. Riguardo a queste cose vi preavviso, come già ho detto: chi le compie non erediterà il regno di Dio" (Galati 5:19-21).

Il discorso fin ora portato avanti dall'Apostolo sulla "vita nello Spirito" avrebbe potuto sembrare troppo astratto e indefinito, soprattutto se messo a confronto con la "concretezza" della legge mosaica che definisce esattamente in che cosa consiste la vita in armonia con la volontà di Dio. Ancora oggi molti sono attratti da quelle religioni e versioni del cristianesimo che offrono regole "certe e sicure", un chiaro codice di condotta seguendo il quale si possa avere "la garanzia" della salvezza. 

Questo però, sebbene possa apparire "più semplice" rispetto all'Evangelo, è una via ingannevole, anzi, una "scorciatoia" che porta solo in un vicolo cieco! L'Evangelo non è vivere "sotto la legge" ma vivere sotto la direzione dello Spirito di Dio. Una base oggettiva per determinare se stiamo seguendo la guida dello Spirito e non quella "della carne", però, esiste. E' per questo che Paolo qui descrive quali siano "le opere della carne" , gli atti della natura peccaminosa (vv. 19-21) e una lista dei "frutti dello Spirito" (vv. 22-23). Non si tratta, però, di un codice alternativo alla legge mosaica, ma uno strumento di verifica. 

Quelle che siano "le opere della carne" (v. 19) sono ovvie, dice Paolo. Per quanto "i desideri della carne" siano celati, gli atti prodotti da quei desideri sono manifesti, inequivocabili. La lista di vizi che qui egli offre sono simili a quelle già in uso negli insegnamenti di etica del mondo greco-romano di quel tempo, ragione in più per rendere inescusabile chi pretende di non conoscerli: essi sono manifesti, palesi. La differenza fra Paolo ed i filosofi pagani suoi contemporanei non sta tanto nel contenuto della lista, ma nel suo contesto: in Cristo soltanto si può trovare libertà da questi vizi. Elencarli soltanto non dà la forza per risolvere i problemi di cui è afflitta la società che li pratica. Sono le "opere della carne" che le "opere della legge" non riescono a contrastare. Questa lista, così, propone quindici opere della carne, lista non esauriente ma già molto indicativa. Esse possono essere distinte in quattro categorie: (1) abuso della sessualità; (2) abuso della religione; (3) conflitti sociali e (4) abuso di sostanze stupefacenti.

(1) L'abuso della sessualità. Paolo menziona diversi tipi di abuso della sessualità: fornicazione, impurità, dissolutezza, orge. La "fornicazione" include ogni tipo di immoralità sessuale, gli altri le perversioni sessuali. Le società paganeggiante dove si sviluppa il permissivismo sessuale, sono società dove la corruzione si estenderà in ogni suo ambito fino a distruggerla.

(2) Abuso della religione. Idolatria è tutto ciò che nel cuore umano prende il posto che dovrebbe occupare solo Dio. Non è soltanto adorare immagini religiose, ma anche esserne connivente (1 Corinzi 10:7-14), come pure è idolatria la cupidigia /avidità (Colossesi 3:5) o il culto della personalità di qualche leader.

(3) Conflitti sociali. In questa lista l'Apostolo dà maggiore evidenza alla natura peccaminosa di ciò che causa tensioni e conflitti nella comunità cristiana e nell'ambito della società. Inimicizie, discordia, gelosia, ira, spirito di contesa, divisioni sulla base di personalismi, sètte (divisioni causate dall'eccessiva enfasi data ad un solo aspetto della dottrina cristiana oppure da insegnamenti eversivi), invidia. Le inevitabili divisioni causate dall'applicazione dei principi dell'Evangelo, ovviamente, non sono da comprendere in questa categoria! Gesù disse: "Voi pensate che io sia venuto a portar pace sulla terra? No, vi dico, ma piuttosto divisione" (Luca 12:51).

(4) Abuso di sostanze stupefacenti e di ogni sostanza che altera la mente e danneggia il corpo: quindi l'ubriachezza, ma anche qui il termine stregoneria (termine dal quale, nell'originale greco, deriva il nostro "farmacia") include la fabbricazione e l'uso di droghe velenose, usate per esempio per causare l'aborto.

Paolo afferma, così, molto chiaramente: "Chi fa tali cose non erediterà il regno di Dio". L'Evangelo è finalizzato a trasformare le persone moralmente e spiritualmente per riconciliarle con il Dio tre volte santo e conformarle alla Sua buona e giusta volontà. Nel regno di Dio non troverà posto niente e nessuno che non pratichi la giustizia com'è definita ed esplicitata da Dio stesso e quindi nessuno che non sia coinvolto ed impegnato moralmente e spiritualmente con Dio. Vivere secondo lo Spirito vuol dire essere coinvolti nella trasformazione personale operata dallo Spirito Santo. Una cosa è affermare di avere in sé lo Spirito di Dio, un'altra è manifestarlo nei fatti. Chi non lo manifesta nei fatti, e pure dice di essere cristiano, è un bugiardo che deve ancora ravvedersi davanti a Dio. In termini teologici, la santificazione non è la base della giustificazione, ma il risultato inevitabile della giustificazione. 

Coloro che Dio dichiara giusti sulla base della loro fede nell'opera di Cristo per loro, Dio pure rende giusti mediante l'opera dello Spirito in loro. Coloro la cui vita è caratterizzata solo dalle espressioni di una natura peccaminosa, dimostrano di non essere stati veramente rigenerati dallo Spirito.

E' chiaro, così, che Paolo non considera la libertà in Cristo libertà da ogni obbligo morale. Al contrario, Cristo ci ha liberati per vivere per lo Spirito. Tutti coloro che vivono per lo Spirito e sono condotti dallo Spirito raccolgono una palese trasformazione morale, i frutti dello Spirito.

Preghiera. Signore Iddio, Ti ringrazio di avermi coinvolto nell'opera salvifica di Cristo attraverso l'azione efficace dello Spirito Santo. Che io dimostri sempre meglio come questo sia vero in ogni aspetto della mia vita. Per Gesù Cristo, mio Signore e Salvatore. Amen.

Domenica 29 settembre 2019 - Sedicesima domenica dopo Pentecoste


Preghiera: O Dio, tu dichiari la tua onnipotenza principalmente manifestando misericordia e pietà. Concedici la pienezza della tua grazia affinché, correndo ad ottenere le tue promesse, possiamo partecipare al tuo eterno tesoro. Per Gesù Cristo, nostro Signore, che vive e regna con te e con lo Spirito Santo, un solo Dio, ora e per sempre. Amen.

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